domenica 2 agosto 2009

BRUNO: CI SONO ANCORA TANTE OMBRE SULLA STRAGE DI BOLOGNA!

QUEL LONTANO DUE AGOSTO DEL 1980…. RICOMINCIARE CON LA
RICERCA DELLA VERITA' SENZA ADEGUARSI SUI TEOREMI!

ANCORA TANTE OMBRE SULLA STRAGE DI BOLOGNA

di Raffaele Bruno

Ricordo con grande lucidità quel terribile due agosto
del 1980, poiché a seguito dell'esplosione di quella
bomba di Bologna, anche io, come tanti camerati in tutta
Italia, fui portato in Questura e la mia casa fu perquisita
alle cinque del mattino da poliziotti in assetto di guerra.

E ancora oggi, dopo tanti anni, quell'ombra tanto
discussa di stampo arabo – palestinese sull'attentato
della Stazione di Bologna non vogliono che esista. Il triste
anniversario di quella strage è passato. Il rituale è
stato quello di sempre. Contestazioni al rappresentante del
governo di centro – destra e difesa ad oltranza della
linea accusatoria che dimostra evidentissimi cenni di
cedimento. Francesca Mambro e Valerio Fioravante, pur
essendosi assunti la responsabilità di tanti altri gravi
fatti, hanno sempre respinto con forza l'accusa di essere
gli esecutori dell'attentato alla stazione ferroviaria di
Bologna. "Non sono credibili", accusano coloro che si
oppongono alla riapertura del processo. Sembra rivivere il
clima ostile di quegli anni di piombo. Riaprire il processo
significherebbe ammettere che qualche cosa non è andata
per il verso giusto. Ma l'onestà intellettuale e
professionale di chi amministra la legge, in nome e per
conto del popolo sovrano, non dovrebbe esitare innanzi
all'esigenza di sgombrare il campo da dubbi ed equivoci.

Quel due agosto del 1980 è tanto lontano. Le famiglie
delle vittime reclamano anche loro la verità totale. E'
a mio modesto avviso, necessario che si ricominci a
ricercare la verità, senza adeguarsi sui facili teoremi.
Si vuole a tutti i costi respingere quella ipotesi che la
strage di Bologna fu commessa per una ritorsione palestinese
contro l'Italia per l'arresto, avvenuto ad Ortona, nel
novembre del 1979, mentre trasportava due missili e per
questo successivamente condannato, Abu Anzeh Saleh, un
elemento di spicco del Fplp e dell'organizzazione Carlos.

Tre settimane prima dell'attentato, la direzione
generale della Ps avvertì il pericolo incombente. Questi
intrecci sono chiari ed evidenti nei documenti acquisiti
dalla Commissione Mitrokhin. Il nodo da sciogliere gira
intorno alla presenza del terroristica tedesco Thomas Kram,
esperto in esplosivi e la cui presenza è stata accertata
in un albergo bolognese la notte del primo agosto del 1980.
Si volatizzò, guarda caso, poche ore prima del micidiale
"botto". Kram faceva parte di quel mondo
dell'internazionale del terrore, legato con doppio filo ai
palestinesi dell'Fplp, attraverso il "capo delle cellule
rivoluzionarie", Carlos. L'Internazionale del terrore,
che era la somma e la sintesi dell'eversione tedesca di
quegli anni, faceva capo al Patto di Varsavia. A Bologna, in
quel periodo, fu constatata anche l'inquietante presenza
della Frolich. Queste ipotesi e circostanza sono però,
state scartate dalla Procura come atti non costituenti
reato.

E' giunto, probabilmente, il momento di andare fino in
fondo. Manca, però, la volontà per farlo. Resterà,
purtroppo, una verità con tante ombre che, alla fine, non
renderà giustizia né alle vittime e né ai condannati.
Siamo pur sempre nella Patria del diritto.


Raffaele Bruno
Vice
Segretario Nazionale Vicario del

Movimento Idea Sociale con Rauti

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