sabato 16 agosto 2008

LA VENALITA' DEGLI ATLETI OLIMPICI ITALIANI

di Raffaele Bruno (Presidente di Vento del Sud)

Gli atleti olimpici italiani hanno chiesto pubblicamente
la detassazione dei premi in denaro che in generosa misura
percepiscono per le loro vittorie in Cina. Che differenza
con gli atleti di tutti gli sport di una volta, che si
allenavano e soffrivano per la gloria di una maglietta che
anche senza denaro, cambiava la vita. Vorremmo allora sapere
per quale ragione – largamente incostituzionale, quella
che il Coni proverà a inventarsi – le vostre prebende
per le imprese olimpiche dovrebbero subire un trattamento
fiscale diverso da quello di un lavoratore o, peggio, di un
pensionato? In un incivile Paese, nel quale cinicamente si
tassano le pensioni sociali dei poveri vecchietti, voi avete
l'impudenza di chiedere la detassazione di compensi che
– secondo etica olimpica ed equità civica – neanche vi
spetterebbero. Quello che state chiedendo è un insulto a
tutti gli italiani che pagano – con ritenuta alla fonte
– le imposte non sui redditi da medaglia, ma sui redditi
da lavoro e da pensione.

Lo sport, purtroppo, è divenuto un mestiere, e non
sempre limpido. I tempi sono cambiati, è vero. Ma non ho
mai sentito qualcuno reclamare la detassazione delle
pensioni, e purtroppo, dubito che di fronte ad una simile
richiesta qualsiasi governo risponderebbe con la stessa
sollecita disponibilità con cui è stato risposto agli
atleti olimpici italiani. Si vergognino davvero gli atleti
italiani e si vergogni tutto lo sport di oggi, divenuto solo
un'attività per fare soldi a palate e una questione di
interessi e di arricchimento fine a se stesso. Bello esempio
per i nostri giovani che già di valori negativi intorno ne
hanno parecchi.

Raffaele
bruno

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