VENTO DEL SUD RILANCIA IL PROGETTO DEL MIS PER LA
REALIZZAZIONE DEL MERCATO UNICO DEL MEDITERRANEO PER
SALVARE IL MEZZOGIORNO E DIFENDERSI DALLA GLOBALIZZAZIONE!
UN SOLO IMMENSO MERCATO PER 800 MILIONI DI PERSONE! BRUNO
CHIEDE AL GOVERNO DI CONVOCARE UNA CONFERENZA URGENTE
SULL'ARGOMENTO!
Sull'argomento il Presidente di Vento del Sud Raffaele
Bruno ha dichiarato:
"Creare il piu' grande mercato comune del mondo è il
Progetto proposto da Vento del Sud da diversi anni ai vari
governi che si sono succeduti in Italia per salvare il
Mezzogiorno d'Italia e meglio difendersi dalla
globalizzazione. Un'area di libero scambio che si estenda
dalla Scandinavia al Marocco, dall'Islanda alla Siria,
coinvolgendo 600-800 milioni di consumatori e riguardando in
sostanza ogni tipo di bene, con il fine di migliorare non
soltanto i rapporti commerciali tra Ue e Paesi mediterranei,
ma anche le cosiddette relazioni Sud-Sud, in modo da
favorire e rafforzare uno sviluppo armonico di tutta la
regione meridionale del Mediterraneo. Il Mercato comune, a
aprere di Vento del Sud, dovrebbe essere esteso anche ai
quattro Paesi europei con cui l'Ue ha gia' stabilito
un'associazione di libero scambio (l'Efta, che coinvolge
Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera). Finora
l'eliminazione delle tariffe doganali ha riguardato i beni
industriali (non ci sono piu' tariffe per i beni diretti dai
partner mediterranei all'Unione europea e sono in via di
smantellamento quelli che vanno nella direzione opposta), ma
si potrebbe puntare ad una graduale, reciproca e, se
possibile, piena liberalizzazione del commercio di prodotti
agricoli. Si deve puntare inoltre a liberalizzare il mercato
dei servizi e a consentire il diritto allo stabilimento
delle aziende dei vari Paesi dell'area in qualunque altro
stato partner. Le relazioni economiche tra paesi
mediterranei e Unione europea sono gia' comunque abbastanza
sviluppate visto che i 25 coprono il 50% del commercio dei
Paesi della sponda Sud del Mediterraneo. Da Bruxelles
provengono inoltre la gran parte degli investimenti
stranieri diretti verso l'area (il 36% del totale), oltre
che la gran parte dei finanziamenti, con circa 3 miliardi di
euro all'anno in donazioni e prestiti. Gli scambi tra gli
stati della sponda meridionale rappresentano soltanto il 15%
del commercio complessivo della regione, la percentuale piu'
bassa tra tutte le aree del mondo con un'estensione simili.
In Italia, purtroppo, si continuano a proporre formule
di assistenzialismo e di operazioni clientelari per
salvaguardare la casta dei politici di regime e i loro
interessi, affossando sempre di più le regioni
meridionali, mentre noi proponiamo un Progetto serio che
può rappresentare una soluzione innovativa e risolutiva
per il Sud. Il nostro obiettivo è quello di realizzare un
Mercato Unico del Mediterraneo per salvare il Mezzogiorno,
alternativo o complementare a quello europeo. Guardiamo
quindi ai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, poiché
solo attraverso una sorta di collaborazione tra le immense
materie prime che potrebbero essere ricavate dai Paesi
Mediterranei e le nostre tecniche di lavorazione potremmo
realizzare nuove opportunità di lavoro e di sviluppo
concreto per il Mezzogiorno, affamato di lavoro e sviluppo.
Per dare concretezza al progetto ci batteremo, quindi,
affinché nel Mezzogiorno siano realizzate tutte le
infrastrutture necessarie a favorire un ponte preferenziale
tra il Sud d'Italia e i loro Paesi e chiediamo al governo
Berlusconi di promuovere una Conferenza di mercato delle
regioni del Sud con tutta l'area dei Paesi che si
affacciano sul Mediterraneo".
Napoli, agosto 2008 L'Addetto Stampa di
Vento del Sud
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