La straordinaria produzione di ceramica napoletana ha radici
antiche. Su questa tradizione del "foggiare" e del modellare
diversi e splenditi oggetti, si innestò nel Settecento la
sperimentazione della lavorazione della porcellana. Nella
Reggia fatta costruire sul "capo del monte" (da cui
Capodimonte) da Carlo di Borbone si avviò, nella prima
metà del Settecento, la difficile arte di produrre
porcellana.
Difficile perchè, tra i materiali ceramici, la porcellana
è il prodotto più fine e delicato, quello che subisce
maggiori trasformazioni durante la fase di cottura e quella
che, più di altri, richiede una tecnica lavorativa
sopraffina.
Capodimonte è, con Meissen e Limogés, tra le più
antichee prestigiose produzioni europee di nobili origini;
è una zona di affermata tradizione ceramica tutelata dalla
legge 188/90 ed è da sempre considerata un patrimonio di
competenze artigianali di alto profilo con un forte
radicamento nella cultura locale. Il settore, proprio per la
sua importanza, è stato oggetto di studio da parte della
facoltà di Economia e sta coinvolgendo una serie di enti
ed istituzioni per promuovere e valorizzare la sua
capacità artistica e per predisporre azioni di tutela nei
confronti delle importazioni asiatiche che utilizzano la
dizione "Capodimonte".
Raffaele Bruno
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