sabato 9 agosto 2008

BRUNO: ALLE OLIMPIADI COREOGRAFIE ISPIRATE ALL'OCCIDENTE CAPITALISTA AL POSTO DI MAO

di Raffaele Bruno (Presidente di Vento del Sud)

Dalla cerimonia d'apertura della ventinovesima
Olimpiade a Pechino non è trasparito alcunché sulla Cina
di una volta. Ve la ricordate? Parliamo appena di una
trentina di anni fa, quando la Cina era un Paese popolato
di gente con la bici come unico mezzo di locomozione e tutti
indossavano una severa divisa che andava bene per tutti i
giorni della settimana. Un Paese nel quale bastava solo
portare gli occhiali per essere accusati di essere un
"borghese", un antirivoluzionario, un nemico del popolo.
Chi non si dichiarava patriottico o filo governativo gli
appendevano al collo un cartello pieno di ingiurie, calcato
sul capo un cappello di carta, come quello imposto a
Pinocchio, e lo facevano sparire dal consesso dei vivi.
Questo fino alla fine del Novecento. Oggi, in occasione
delle Olimpiadi, la Cina ha trovato un teatro planetario sul
quale mettere in scena l'epopea della sua nuova civiltà
globalizzata. Le Olimpiadi hanno rappresentato l'occasione
per simulare la fine di un passato scomodo, con cui in
realtà non si sono ancora chiusi i conti. Il grandioso
spettacolo d'apertura delle Olimpiadi ha rappresentato,
infatti, il racconto della storia cinese, ma ci è stato il
silenzio totale sul tormentato Novecento, Mao compreso.
Nella realtà invece, la Cina resta un sistema imperiale.
Eterno. Una dinastia ne rimpiazza un'altra. Oggi la Cina
politica resta fedele al "grande timoniere". La Cina
economica, invece, lo ha rinnegato. Sono tornati gli
investimenti stranieri. E' nato un ceto imprenditoriale
locale, vi sono tanti nuovi ricchi che vivono nel vizio come
i nostri ricchi d'Occidente, ma chi controlla mercato e
industria è sempre il partito. Sempre lui, sempre gli
stessi uomini. L'ultima dinastia ha aperto le porte, un
varco nella Grande Muraglia: viaggi , mondo, informazione.
Ha messo in scena il suo spettacolo pirotecnico, lasciando
venir fuori dal buio i volti antichi della tradizione e
facendo intravedere un futuro meraviglioso per la Cina e per
i cinesi. Ma l'Occidente non deve farsi ingannare dalle
immagini della cerimonia di apertura delle Olimpiadi. Il
regime ha chiuso Mao nella sua scatola politica ed ha
illuminato la sua scatola economica colma di
liberalcapitalismo e consumismo per pochi nuovi arricchiti.
Ma in tutto il mondo vanno in scena giustamente sfilate di
protesta contro il governo cinese che continua a soffocare
il popolo tibetano sotto la propria repressione e la
violazione dei diritti umani. La Cina continua a praticare
la violenza e la repressione di interi popoli senza
fregarsene delle proteste che arrivano da tutto il mondo.
Tutto lascia presagire che trascorse le Olimpiadi in Cina
tutto continuerà come prima e peggio di prima.


Raffaele Bruno

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