sabato 6 dicembre 2008

LA QUESTIONE MORALE DELLA SINISTRA

LA GRAVE QUESTIONE MORALE DELLA SINISTRA ITALIANA
di Raffaele Bruno

La copertina dell'Espresso è stata fortemente
d'impatto con quel titolo: "Compagni Spa", che ha
voluto accendere i riflettori sugli affari, le clientele e i
veleni, specchio di un invasivo e arrogante potere
consolidato dei comitati d'affare in cui si stanno
inabissando le giunte di sinistra, da Napoli a Firenze, (di
questa città il sindaco si è incatenato fuori alla sede
di Repubblica a Roma), da Genova a Perugina, da Trento a
Crotone, dall'Aquila a Foggia, rappresentando un vero e
proprio allarme per il clima torbido instaurato, fatto di
sospetti, pratiche spregiudicate, relazioni pericolose,
favoritismi, uso disinvolto delle regole che stanno
dilagando sulle giunte di sinistra, messe ormai nelle
condizioni di non poter più decentemente rivendicare anche
una sola parvenza di quella "diversità" diversa agli
avversari, tanto esibita in passato.
Una sinistra da caviale e bella vita, insomma, che ha
determinato una condizione prossima alla catastrofe, una
vergognosa guerra tra bande, a cominciare dalla città
simbolo di questo sprofondamento, Napoli, che ha strappato
al presidente della Repubblica Napolitano l'incitamento
angosciato a reagire all'impoverimento della politica che
affligge le amministrazioni del Mezzogiorno, in particolare.
A Napoli si sta facendo strada l'idea che esista una
vera e propria "cupola" di una città gestita insieme
da centro sinistra e centro destra congiunte, di una
spartizione degli affari e delle responsabilità, anche se
Comune, Provincia e Regione sono gestite dalla sinistra da
quindici anni. E' stato il tifo che Bassolino ha fatto
apertamente per Berlusconi sulla questione rifiuti a fare
consolidare questa tesi, ma anche la mancanza cronica di una
opposizione. Esiste di fatto, e noi lo denunciamo da tempo,
un consociativismo politico che non può che nuocere a
Napoli, alla Campania e a tutto il Mezzogiorno. Noi
cerchiamo con la denuncia giornaliera di spezzare questo
meccanismo perverso, ma presto ci potrebbe pensare un
terremoto giudiziario che sarebbe in arrivo, che dovrebbe
fare giustizia del troppo lungo malgoverno che il popolo ha
dovuto subire.

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