domenica 23 ottobre 2011

BRUNO (MIS CON RAUTI): PRESENTA UN DOSSIER - DENUNCIA SUL DEGRADO DEGLI SCAVI ARCHEOLOGICI DI POMPEI!

DOSSIER SUL DEGRADO DEGLI SCAVI ARCHEOLOGICI DI POMPEI DEL MIS CON RAUTI

di Raffaele Bruno (MIS con Rauti)

1) Manca un'adeguata manutenzione ordinaria e

straordinaria – molti manufatti stanno crollando e diverse

"insulae" rimangono chiuse al pubblico o sono solo in

minima parte usufruibili dai visitatori (tra i quali citiamo

le Case di Cecilio Giocondo, dei Quattro Stili, di Efobo,

quella degli Epigrammi greci, quella delle Nozze d'Argento

e perfino una casa visitabile come quella dei Vetti) versano

in condizioni di degrado assoluto – diversi mosaici stanno

crollando poiché non si effettuano i restauri

indispensabili da molti anni;

2) Si continuano ad indire gare, ad ordinare progetti e

appalti, utilizzando Società e Ditte esterne, quasi tutte

settentrionali, mortificando le professionalità esistenti

tra gli impiegati degli Scavi archeologici;

3) I 139 assunti addetti alla biglietteria e al controllo

senza concorso, senza titoli e per chiamata diretta che il

Movimento Idea Sociale con Rauti aveva denunciato sono

ancora al loro posto;

4) Gli Agenti di Pubblica Sicurezza del Servizio di

Vigilanza non hanno da anni, così come prevede il

regolamento interno, la divisa e la pistola, nonostante che

abbiano in tasca la tessera del Ministero degli Interni.

Stanno facendo una lunga battaglia per ottenere i loro

diritti ed ora si sentono dequalificati e demotivati;

5) Gli appalti e gli incarichi ad esterni sono continuati e

senza motivo alcuno, in quanto le maestranze interne

esprimono capacità e sufficienza, ma si preferisce

mobbizzarle, sottoutilizzarle e mortificarle;

6) Manca un Ambulatorio medico o una infermeria d'urgenza

degna di questo nome negli scavi di Pompei, di Ercolano e

in quelli di Oplonti;

7) Due antiche Officine esistenti negli Scavi Archeologici

di Pompei con maestri fabbri, elettricisti, falegnami ed

operai specializzati, sono state chiuse con pretesti assurdi

ed anche il settore restauri è stato di fatto soppresso.

Si preferisce appaltare lavori a Ditte private esterne e

tenere il personale umiliato a non fare alcunché;

8) Non si è ancora proceduto all'adeguamento delle

strutture che ospitano i lavoratori in entrambi gli Scavi

Archeologici alla Legge 626/94, inerente la messa in

sicurezza dei luoghi di lavoro e dei sistemi antincendio ed

anche l'illuminazione generale, nonostante

l'inaugurazione in "pompa magna" di un impianto

multicolore di luci nelle zone più in vista, rimane

insufficiente a Pompei, a Ercolano e a Oplonti;

9) Il sistema di controllo degli accessi per i visitatori,

con conta persone e relativi orologi, per i quali si spesero

oltre tre miliardi delle vecchie lire, non è mai andato in

funzione, tranne che parzialmente a Pompei, mentre a

Ercolano e a Oplonti la sicurezza è una vera e propria

chimera;

10) Da anni non si pagano gli straordinari ai lavoratori e

la gestione del personale è gestita con modi arroganti ed

antisindacale;

11) La gestione delle biglietterie è stata data in

appalto nonostante che tale lavoro poteva continuare a

svolgerlo il personale interno;

12) Anche il settore bagagliaio e accoglienza è stato

dato in appalto, nonostante molti dipendenti avessero

partecipato ad un corso di lingue pagato

dall'Amministrazione proprio per destinare a tale compito

gli addetti interni;

13) Molti affreschi di grande pregio presentano vistose

macchie di muffa già presente da anni, erbacce sono

presenti ovunque e tranne nelle strade principali, i segni

dell'incuria sono evidenti;

14) In Via dell'Abbondanza gli antichi marciapiedi sono

stati ricoperti con cemento bianco, senza fare neppure il

minimo tentativo di imitare l'antica pavimentazione, come

già fu fatto dal professore Ponticello per Via Mercurio;

15) Agli Scavi Archeologici di Ercolano la maggior parte

delle Case rimangono chiuse al pubblico ed abbandonate al

degrado più allucinante;

16) Sempre ad Ercolano manca un'uscita di sicurezza,

gli Scavi della Villa dei Papiri non sono ancora ultimati,

nonostante siano costati miliardi e si sta rischiando il

depauperamento di un grande patrimonio storico;

17) Anche agli Scavi Archeologici di Ercolano, come a

quelli di Pompei, i lavoratori svolgono le loro mansioni

senza tutela alcuna ed i sorveglianti, in particolare,

aspettano ancora di avere in dotazione le divise e le

pistole, così come previsto dalla Legge vigente;

18) Sempre ad Ercolano, molti reparti di grande valore

artistico e monumentale sono in balìa di ladri e di

malintenzionati e dipinti, affreschi, mosaici e solai stanno

andando in malora. Anche qui, tra un assurdo e colpevole

menefreghismo generale.

19) Mancano ovunque percorsi per favorire ai disabili la

fruizione degli Scavi, sia a Pompei, quanto ad Ercolano;

20) Rimangono carenti le condizioni igienico –

sanitario in cui versano i locali che ospitano il personale

nei relativi turni di guardia e ovunque si riscontra la

presenza di topi ed insetti vari.

Alla luce di tutto cio', il Movimento Idea Sociale chiede:

1) le immediate dimissioni dei Direttori degli Scavi di

Pompei dott.

D'Ambrosio Antonio e degli Scavi di Ercolano dott. Guido

Baldo Maria Paola;

2) la costituzione da parte del Ministro ai Beni Culturali

di una commissione d'inchiesta sugli Scavi di

Pompei ed Ercolano;

3) al Ministero competente Sandro Bondi si chiede anche

l'immediata convocazione di una delegazione politica onde

verificare la volontà da parte del ministro di prendere

atto delle nostre denunce;

4) la rimozione del capo dipartimento del ministero dei beni

culturali, colpevole di non aver vigilato sull'incredibile

degrado già abbondantemente denunciato,

esistente sia negli scavi di Pompei quanto

in quelli di Ercolano.

Resta, in conclusione, inteso che qualora non dovessero

essere prese in considerazione i punti sopra esposti, il

Movimento Idea Sociale, continuerà la battaglia di

denuncia con pubbliche manifestazioni, anche di protesta

clamorosa, e si rivolgerà alla Magistratura e a tutti gli

organi preposti per fare rispettare la Legge, allo scopo di

fare piena luce sull'intera incredibile vicenda e per

accertare se nel comportamento della dirigenza della

Soprintendenza Archeologica di Pompei ed Ercolano e dei

rispettivi Direttori responsabili non si riscontrino

omissioni e/o violazioni.

Napoli, 23 ottobre 2011

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