lunedì 11 maggio 2009

CON LA RIFORMA SUL FEDERALISMO PIU' POTERI FORTI A GOVERNARE!

CON LA RIFORMA SUL FEDERALISMO, MENO ITALIA NELLA UE E PIU'
"POTERI FORTI" A COMANDARE L'ITALIA!
di Raffaele Bruno (Vice Segretario Nazionale Vicario del MIS
con Rauti)
C'è un intreccio perverso che sta come avviluppando
l'Italia in un groviglio inestricabile. Ed è l'intreccio
creato, da un lato, dalle situazioni di crisi avviate o
aggravate dal centro sinistra; e dall'altro le spinte al
peggio fornite a tutto ciò dall'inadempienza e dalla
superficialità nel governare che appare tipica del centro
destra.
La Sinistra ha governato male, questo è fuori discussione;
ma il centro destra non sa "governare", non riesce a portare
avanti nessuna strategia incisiva né ad elaborare alcun
progetto di ampio respiro.
Galleggia sulla cronaca; vive - e crede che questo sia
"vivere", in termini di capacità di governo - giocando
di rimessa. E il grave non sta tanto nel fatto che essa si
impegni solo quando si tratta di difendere il cosiddetto
"conflitto di interessi" e in particolare Mediaset e
dintorni ma risiede proprio alla mancanza di
progettualità.
Mentre una Nazione in crisi e una società allo sbando qual
è attualmente l'Italia proprio di questo avrebbe bisogno:
di non esaurirsi nella cronaca, di non farsene risucchiare;
perché altrimenti in essa sprofonda e sparisce ogni punto
di riferimento per il domani; e dunque ogni prospettiva
positiva; al limite, ogni speranza; specie per i più
giovani, per le generazioni che stanno crescendo. E che si
interrogano in modo sempre più angosciato sul futuro che
li attende; sul futuro che si sta loro preparando. Una
Nazione? Già perfino questo concetto, questo stesso punto
di riferimento - e secondo noi questo "valore" - sta venendo
meno.
Ci dicono (Franceschini e Berlusconi insieme, anche in
questo come su tanti altri problemi o tante altre
situazioni, all'unisono) ci dicono: c'è l'Europa. Già.
Ma l'Europa significherà poco o niente in termini di
"valori" e di punti di riferimento se non sarà composta da
Nazioni solide, che potrebbero e dovrebbero essere come gli
affluenti di un fiume più grande, come le "sfaccettature"
di una pietra preziosa.
E più l'Europa cresce e si allarga, anzi, più ci sarebbe
bisogno che quei "fiumi" fossero puliti e quelle
sfaccettature fossero limpide.
Ma che Europa sarà mai se in essa confluiscono Nazioni
malate, dissestate, sgangherate. O Nazioni, come diventerà
l'Italia in qualche anno dopo che è stata approvata la
"devoluzione" legislativa volata dalla Lega?
Un ammasso litigioso di Regioni ognuna delle quali
diventa"sovrana" anche su problemi di enorme rilievo quali
la Sanità, la Scuola, gli insegnamenti tecnico -
professionali e i "saperi" artigiani e perfino la Polizia e
la fiscalità non è più una Nazione; è un coacervo di
diversità che si batterà sempre peggio contro le più
solide strutture degli altri Stati; e anche di fronte ai
problemi nuovi e terribilmente complessi causati, da giugno
in poi, dall'allargamento a 10 nuovi Stati. Finirà che al
posto di Parlamento, maggioranza e Regioni alla fine
decideranno i poteri forti, quelli finanziari ed economici
che sovrastano la politica e appaiono come unica vera forza
decisionale di questa nostra povera Italia.

Raffaele Bruno

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